giovedì 17 novembre 2016

Tratto dal libro "uomini che odiano le donne" di Stieg Larsson

"Armanskij era convinto che possedesse una dote unica. Chiunque era in grado di raccogliere informazioni di solvibilità o effettuare un controllo presso l'ufficiale giudiziario, ma Lisbeth aveva fantasia e faceva sempre ritorno con qualcosa di completamente diverso da ciò che ci si aspettava....
Soprattutto aveva la capacità di infilarsi sotto la pelle della persona su cui stava indigando. Se c'era del marcio da scovare, ci zoomava come un missile da crociera programmato.
Tuttavia non era la rimarchevole mancanza di emozioni di Lisbeth Salander a disturbarlo maggiormente. Fin li si trattava di immagine. L'immagine della Milton era conservativa e la signorina Salander era altrettanto credibile in quel contesto come una ruspa a una fiera nautica.
Armanskij aveva difficoltà ad accettare che la sua ricercatrice migliore fosse una ragazza pallida, di una magrezza da anoressica, con i capelli cortissimi e il piercing a naso e sopracciglia. Sul collo aveva tatuata una vespa lunga due centimetri e intorno al bicipite del braccio sinistro una serpentina. Nelle occasioni in cui aveva indossato indumenti leggeri Armanskij aveva anche potuto constatare che aveva un grande tatuaggio raffigurante un drago sulla schiena. Per natura aveva i capelli rossi, ma li tingeva di nero corvino. Sembrava sempre che si fosse appena svegliata dopo un'orgia durata una settimana in compagnia di un gruppo hard rock...
Era stata assunta come una sorta di tuttofare in ufficio quando Holger Palmgren, un avvocato quasi in pensione che curava gli affari del vecchio J.F. Milton, aveva confidato a titolo informativo che Lisbeth Salander era una ragazza acuta ancorchè un po' problematica.

Ho iniziato scoprendo questa lettura guardando prima il film americano... in seguito mi sono guardato la trilogia girata in Scandinavia e ora ho incominciato la lettura dei tre grossi volumi. Ne ho una buona impressione e li consiglio... Ahimè mi tocca leggere soltanto una traduzione in Italiano poichè sono marcio anche d'inglese... Però Ho ritrovato in questa storia diversi atteggiamenti che mi danno fastidio delle relazioni intercorse tra esseri umani. Partendo dal personaggio di Lisbeth Salander che è uno dei personaggi più equivoci, soltanto dalla descrizione nella mente del suo datore di lavoro si capisce che non è una persona qualunque... Se poi si va a ricercare nel suo passato i motivi dei suoi atteggiamenti bizzarri, sono molte le domande che ci possiamo porre. Sarebbe utile una riflessione, sia sui sistemi di assistenza che vengono prestati alle famiglie in difficoltà, sia capire perchè le persone che più soffrono in età adulta hanno problemi a conformarsi alla società... Senza voler approfondire troppo gli argomenti (al momento non ho lettori a sufficienza con cui potermi confrontare su temi come questo, e sarebbe uno dei motivi per cui ho fondato questo spazio), consiglio di leggerlo, davvero!!!!

A presto

H.

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